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Riflettere sulla finanza etica e sull’uso del denaro

Riflettere sulla finanza etica e sull’uso del denaro

Verso la MAG delle Calabrie e Banca Etica con Andrea Baranes
Cosenza 25 novembre – ore 20,00 Teatro dell’Acquario

“Oggi la speculazione domina la finanza. La finanza controlla l’economia. L’economia determina le scelte politiche. La politica impatta sulla vita delle persone. Quello che dobbiamo fare è semplicemente ribaltare l’attuale scala di valori e leggere al contrario le frasi precedenti.” (Andrea Baranes).

Andrea Baranes, presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, della rete di Banca Etica, portavoce della coalizione Sbilanciamoci, ci illustrerà perché è falso restituire fiducia ai mercati e ci aiuterà a capire perché è importante costruire una MAG delle Calabrie. Il 25 novembre sarà a Cosenza alle ore 20.00 al teatro dell’Acquario.

Le MAG, Mutue di Autogestione del denaro, rappresentano una risposta da parte della società civile alla crisi finanziaria provocata dalla finanza speculativa, quella finanza cioè che anziché investire nei territori aiutando famiglie e imprese, preferisce investire le proprie risorse in prodotti speculativi. Oggi siamo chiamati in questa terra Calabra ed in questo tempo ad affrontare le contraddizioni e la banalità della “globalizzazione dell’indifferenza”, come dice Papa Francesco. Bisogna riscoprire nuovi modelli di economie solidali che ridiano fiducia all’uomo, riportino al centro la persona e il benessere dell’uomo e dell’ambiente ed individuare alcune urgenze primarie del bene comune e della solidarietà a partire dal tema dell’uguaglianza e della fraternità tra tutti gli uomini con un mutuo soccorso. Bisogna ridare il significato primario della parola credito: “dare fiducia” proponendo un modello di finanza partecipata dal basso, dove risparmiatori, operatori e beneficiari sono coinvolti in un circuito di solidarietà, fiducia reciproca, partecipazione, consapevolezza dell’uso del denaro.

Così può vivere quella speranza in un mondo diverso che nasce dall’indignazione per le contraddizioni del presente, quella speranza che trova sostanza nella possibilità di fare nuove proposte da uomini e donne responsabili e desiderosi di agire con azioni concrete lasciando da parte sterili e inutili lamenti. Solo così possiamo mantenere quello sguardo che sa andare al di là delle singole scelte e dei propri interessi per ridisegnare un futuro di speranza.